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Le vertigini sono un sintomo ampiamente diffuso nella popolazione con una prevalenza compresa tra il 10 e il 35%, secondo le casistiche e le popolazioni, e un’incidenza del 3%. Molto spesso attribuite a problemi cervicali, in realtà le vertigini cervicogeniche primarie rappresentano solo l’1% dei casi (esclusi i traumi diretti come il colpo di frusta). Eppure, frequentemente i primi esami effettuati sono la radiografia cervicale e le prime cure sono i massaggi cervicali. Perché questa discrepanza? Qual è il rapporto tra vertigini e colonna cervicale? E i noti otoliti, altrettanto spesso chiamati in causa, come si inseriscono in questo rapporto?
"Non esiste trattamento corretto finché non si raggiunge la meta di una corretta diagnosi. La sindrome vertiginosa, il più delle volte scatenata da molteplici cause che si intrecciano, è materia difficile da affrontare, specialmente nella sua fase acuta, perché il paziente sta molto male e vuole uscire dall’incubo che lo affligge il più presto possibile. Superata la fase acuta, ci si deve interrogare e concentrare sulle cause scatenanti, ma anche restare nella retta via del mantenimento, facendo gli interventi giusti ed evitando manovre sbagliate. Il trattamento corretto troverà, pertanto, il maggior successo a seguito della migliore diagnosi differenziale.
[...] Lo scopo di questo utile e pratico volume è trasmettere l’esperienza acquisita in tanti anni di lavoro “sul campo” avendo la consapevolezza che non si sa mai abbastanza e che ogni paziente è diverso dall’altro. Forse è anche un invito a conoscere i propri limiti, pur avendo le capacità di mettere in pratica le proprie abilità, che s’imparano con l’esperienza e tanta umiltà".
Dalla presentazione di Pietro Maria Bavera
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