La “sofferenza correlata” (Dr. Enrico Pedoja)
Il concetto di “invalidità permanente” si riferisce ad un parametro convenzionale di disfunzionalità, fisica o psichica dell’uomo, finalizzato a determinare il disvalore biologico realizzatosi a seguito di lesione di un determinato organo o apparato. La valutazione medico legale si basa dunque sull’interpretazione di elementi di prova scientifica, derivanti dall’acquisizione di oggettivi dati clinici e/o strumentali, suscettibili di traduzione “quantitiva” con riferimento a variabili convenzionali (definite nei Barèmes medico legali). L’invalidità permanente, tuttavia, non chiarisce, nè è in grado di determinare in via automatica, quale sia l’effettiva ricaduta di quella determinata disfunzionalità accertata, sulla componente “esistenziale “dell’uomo”, che si integra nel concetto di “danno biologico”. Ne consegue, dunque, che la mancanza di rapporto “causa-effetto” tra invalidità permanente e danno biologico, non consente, di fatto, di prospettare un rapporto liquidativo automatico della componente base danno alla persona, sulla quale si fonda una qualsiasi Tabella di liquidazione. L’evoluzione del pensiero tecnico medico legale ha consentito l’elaborazione di nuovi principi e parametri valutativi finalizzati a riequilibrare il reale valore risarcitorio dell’invalidità permanente rispetto alla sua intrinseca componente di “menomazione”. L’autore ne ripercorre la genesi e lo studio che ha portato all’elaborazione del principio della “sofferenza correlata”, alla condivisione tecnica, alla successiva applicazione in sede di CTU e raccolta casistica, fornendo un proprio contributo metodologico.
“Vittime del dovere” (Dr. Enrico Cieri)
L’Autore ripercorre l’excursus normativo delle cosiddette “vittime di stato” e i compiti delle Commissioni Mediche Militari preposte a valutare, oltre al danno biologico e all’invalidità permanente, anche il danno morale, parametrato alla percentuale del danno biologico. L’Ispettorato Generale della Sanità Militare ha stabilito, nella sua ultima Direttiva del 21.06.24 che, nella valutazione del danno morale, le Commissioni Mediche tengano conto della sofferenza correlata alla menomazione permanente della persona, rimandando alle indicazioni dottrinali fornite in materia dalla S.I.M.L.A. Tenuto conto del fatto che eventuali ricorsi ai giudizi formulati dalle Commissioni Mediche sono di competenza del Giudice del Lavoro, e sono pertanto oggetto di consulenze tecniche d’ufficio, gli autori ritengono che il contributo da essi fornito possa essere un utile orientamento per i Colleghi chiamati ad esprimere valutazioni sulla specifica.