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Valutazione Multifattoriale
L’afasia è uno dei disturbi della comunicazione più frequenti nella popolazione adulta e anziana; 0.45/1000 abitanti/anno è la stima dei pazienti che necessitino di una valutazione e di un successivo trattamento logopedico dopo stroke. In una città come Torino ci sarebbero quindi 450 pazienti afasici all’anno! Nonostante l’importanza epidemiologica, poca attenzione è stata dedicata ai sistemi di valutazione e alla diagnosi differenziale dei diversi tipi di afasia.
Mentre negli ultimi anni l’evoluzione tecnologica e il lavoro svolto da numerosi ricercatori ha portato al perfezionamento di modelli sul funzionamento linguistico e sulle strutture biologiche che lo sostengono, non lo stesso può dirsi per la clinica riabilitava di questo disturbo. Inoltre i progressi delle neuroscienze hanno messo in evidenza come esistano diverse modalità di invecchiamento del sistema nervoso centrale e diversi sistemi di protezione dal conseguente deterioramento cognitivo.
La valutazione del paziente afasico deve tenere in considerazione non solo la causa e l’estensione del danno neurologico, ma anche le possibilità di recupero da parte del parenchima cerebrale residuo. Viene pertanto sottolineata l’importanza del neuroimaging e dell’assessment neuropsicologico generale, oltre ai protocolli per la diagnosi differenziali per altri disturbi della comunicazione verbale come la disartria e l’aprassia del linguaggio. Un ruolo particolare viene infine riservato alla valutazione delle abilità comunicative, con particolare attenzione agli aspetti pragmatici e al contesto di vita. Il solo esame del linguaggio appare quindi del tutto insufficiente per una valutazione del paziente afasico e di fatto poco utile per la stesura del programma riabilitativo, se non accompagnato da altri strumenti.
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