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Tra nuovi impulsi, criticità finanziarie, esigenze di innovazione, il Servizio pubblico sanitario è in piedi e ha tagliato il traguardo dei 40 anni.
Nel tempo sono mutati i bisogni dei servizi sanitari: fragilità, cronicità, diseguaglianze. L’offerta costitutiva dei servizi è mutata, con il calo dei posti letto, la spinta verso la territorializzazione dell’assistenza, le nuove dimensioni istituzionali e organizzative delle Aziende.
Si è modificata la spesa, ora affiancata dalla capacità contributiva delle famiglie, dei fondi e delle assicurazioni, che ormai valgono un terzo della sostenibilità assicurata con le risorse pubbliche. È stata affrontata la sfida dell’appropriatezza e dei dissesti regionali, è cambiata la governance, stanno evolvendo i modelli organizzativi, sono stati modernizzati i sistemi di programmazione, controllo, responsabilità. È mutato, e calato, il quadro del personale del Servizio sanitario nazionale e sono in corso faticosi assestamenti sulla composizione e sul ruolo delle professioni.
I cittadini, portatori di maggiori informazioni rispetto al passato e di una spiccata autonomia decisionale, pongono nuove sfide ‘di fiducia’ al sistema, i manager sono chiamati ad assumere nuove visioni e una nuova cultura organizzativa, la geografia dei produttori si amplia e si differenzia, gli operatori economici si confrontano con la contrazione delle risorse, i giuristi devono affrontare una nuova stagione di dinamiche istituzionali e conflitti interprofessionali.
In questo mutato contesto, nei sussulti finanziari e nelle criticità gestionali, il sistema del Servizio sanitario nazionale italiano è rimasto, si è riorganizzato e perfezionato, ha trovato nuove assi di stabilità istituzionale, e ha garantito risultati di salute positivi e altamente avanzati.
Quel modello normativo, nato nel 1978 con il superamento della frammentazione delle migliaia di centri mutualistici, ha dunque resistito, si è consolidato, e poggia su solidi principi costituzionali.
Giampiero Cilione Specializzato in Diritto amministrativo, studioso di Diritto ed organizzazione sanitaria, è autore di numerose pubblicazioni in materia e docente in Corsi di laurea e Master specialistici organizzati da diversi Atenei. È dirigente nella Regione Emilia-Romagna ed attualmente ricopre il ruolo di Direttore Amministrativo presso l’Istituto Ortopedico Rizzoli di Bologna.
1. La tutela della salute: profili costituzionali ed evoluzione istituzionale
1.1. Il Servizio sanitario come servizio pubblico
1.2. Il diritto alla tutela della salute nella Costituzione e nella giurisprudenza della Corte Costituzionale
1.3. Il diritto all'autodeterminazione ed il principio del consenso
1.4. L'evoluzione legislativa ed istituzionale del sistema
1.5. La tutela della salute ed i servizi sanitari nelle fonti internazionali e nell'Unione europea
1.6. Il diritto all'assistenza sanitaria transfrontaliera
1.6.1. Le differenze fondamentali tra Regolamenti e direttiva
1.6.2. Lo scopo della direttiva n. 2011/24/UE
1.6.3. Regime di autorizzazione, criteri e modalità di rimborso nella direttiva e nel d.lgs. n. 38/2014
1.6.4. Le responsabilità dello Stato nell'attuazione della normativa comunitaria e la responsabilità delle Regioni. Altre misure di cooperazione in sanità
2. Il sistema di ripartizione delle competenze istituzionali
2.1. Premessa: la costante ricerca dell'assetto delle competenze in materia sanitaria
2.2. Dalla nascita del Servizio Sanitario Nazionale alle deleghe per la regionalizzazione della fine degli anni Novanta: il decreto "Bassanini" e la riforma "Bindi"
2.3. La tutela della salute alla luce della riforma costituzionale del titolo V e le leggi regionali dopo la riforma
2.4. Le pronunce della Corte Costituzionale all'indomani della riforma
2.5. Funzioni, compiti ed organi centrali. Il ruolo dello Stato nei piani di rientro dei disavanzi sanitari
2.6. Il ruolo della Conferenza Stato-Regioni ed i Patti per la Salute
2.7. La Regione quale soggetto titolare del servizio
2.8. I diversi modelli regionali nel Servizio Sanitario Nazionale: mito o realtà?
2.9. Le nuove frontiere (ambigue) del "federalismo sanitario"
2.9.1. La determinazione dei costi e fabbisogni standard in sanità
2.10. Il ruolo dei Comuni nei servizi sanitari e nella tutela della salute
3. L'organizzazione della sanità pubblica
3.1. Le Aziende sanitarie pubbliche nella legislazione nazionale e in quella regionale. Azienda Usl ed Azienda ospedaliera
3.2. La configurazione giuridica ed i profili autonomistici. L'atto aziendale di organizzazione
3.3. L'articolazione organizzativa dell'Azienda Usl
3.4. Gli organi dell'Azienda sanitaria
3.4.1. Il Direttore generale: requisiti, ruolo, rapporto di lavoro, peculiarità
3.4.2. Il Direttore amministrativo e il Direttore sanitario
3.4.3. Il Collegio sindacale
3.4.4. Il Collegio di direzione
3.5. Il patrimonio aziendale
3.6. Il sistema di contabilità aziendale
3.7. L'attività contrattuale delle Aziende sanitarie ed i nuovi strumenti di gestione del patrimonio
3.8. Il finanziamento delle Aziende sanitarie
3.9. Gli altri soggetti pubblici erogatori: le Aziende ospedaliero-universitarie
3.10. Gli altri soggetti pubblici erogatori: gli Istituti di ricovero e cura a carattere scientifico
3.11. Le più recenti tendenze di ingegneria istituzionale. Riforme e modelli specifici nell'organizzazione della sanità pubblica
3.11.1. Processi di aggregazione e di fusione. L'esperienza della Toscana, delle Marche e della Romagna
3.11.2. Modelli peculiari, il cd. caso lombardo
3.11.3. Forme di centralizzazione delle attività
3.12. Il finanziamento del Servizio Sanitario Nazionale
4. Le prestazioni sanitarie
4.1. Principi e criteri del sistema di erogazione delle prestazioni sanitarie
4.2. I livelli essenziali di assistenza
4.2.1. La determinazione dei LEA: dal d.P.C.M. 29 novembre 2001 al d.P.C.M. 12 gennaio 2017
4.2.2. I LEA tra programmazione e leale collaborazione: il procedimento d'adozione
4.3. Le principali tipologie di prestazioni
4.3.1. Prevenzione collettiva e sanità pubblica
4.3.2. L'assistenza distrettuale: in particolare, l'assistenza sanitaria di base e l'assistenza farmaceutica
4.3.3. L'assistenza ospedaliera
4.3.4. L'assistenza a particolari categorie
4.4. La programmazione sanitaria
4.5. I modelli di gestione ed erogazione delle prestazioni: erogazione diretta, in via convenzionale, assistenza indiretta per prestazioni all'estero
4.5.1. Le sperimentazioni gestionali
4.6. La sanità integrativa: i Fondi sanitari
4.7. La Carta dei Servizi sanitari: strumento di tutela e partecipazione del cittadino al SSN
4.8. Il problema delle liste d'attesa: il Piano nazionale di governo delle liste d'attesa
4.9. La voce dei cittadini: gli Uffici per le relazioni con il pubblico
5. Il sistema di autorizzazione e accreditamento delle strutture sanitarie e l'intervento del privato nell'erogazione delle prestazioni sanitarie
5.1. Premessa: pubblico e privato nell'erogazione delle prestazioni specialistiche ed ospedaliere
5.2. L'evoluzione dei rapporti tra il Servizio Sanitario Nazionale ed i presidi sanitari privati
5.3. L'erogazione delle prestazioni assistenziali nella razionalizzazione attuata con il d.lgs. n. 229 del 1999
5.4. Il funzionamento delle strutture sanitarie e l'esercizio di attività per il Servizio Sanitario Nazionale: autorizzazione, accreditamento ed accordi contrattuali
5.5. Le esperienze regionali
5.5.1. Il sistema delle "4 A" nella Regione Emilia-Romagna
5.5.2. Le novità del modello lombardo
5.5.3. Il sistema in crescita delle Marche
5.5.4. La Regione Basilicata
5.5.5. L'accreditamento della Regione Campania
5.6. Altre forme di accreditamento. La Joint Commission International
5.7. Il sistema di remunerazione delle prestazioni
5.8. Considerazioni finali: risorse private e loro forme di tutela
6. Le professioni sanitarie: disciplina, responsabilità e prospettive
6.1. Inquadramento ed evoluzione normativa delle professioni sanitarie
6.2. Il rapporto di lavoro con il Servizio Sanitario pubblico
6.3. La disciplina dell'attività libero-professionale dei dirigenti sanitari
6.4. Il sistema delle responsabilità
6.5. La responsabilità derivante dal trattamento dei dati relativi alla salute in ambito sanitario, alla luce del Regolamento (UE) 2016/679: il principio di accountability
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